Amants

Di Nicole Garcia

con Pierre Niney / Stacy Martin / Benoît Magimel

La Regista
Attrice teatrale, esordisce al cinema con Que la fête commence (1975) diretta da Tavernier. Recita con Resnais in Mon oncle d’Amérique (1980) e con Lelouch in Un homme et une femme, 20 ans déjà (1986). Nel 1999 passa alla regia e comincia il sodalizio con lo sceneggiatore Jacques Fieschi, con cui firma tutti i suoi film. Tra gli altri: Un week-end sur deux (1990), Place Vendôme (1998), Un Balcon sur la mer con Toni Servillo (2010), Un beau dimanche (2013) e Mal de pierres (2016), tratto dal romanzo di Milena Agus.

Sceneggiatura

Jacques Fieschi / Nicole Garcia

Genere

Commedia

Durata

102

Fotografia

Christophe Beaucarne, AFC SBC

Montaggio

Frédéric Baillehaiche / Juliette Welfling

Scenografia

Thierry Flamand, ADC

Suono

Jean-Marie Blondel / Martin Boissau

Produzione

Les Films Pelléas

Distribuzione Internazionale

France TV Distribution

Amanti e basta. Questo è il titolo del nuovo film di Nicole Garcia presentato alla 77esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia poche settimane fa. Un titolo netto, senza fronzoli, come la storia scritta dalla regista con il suo fedele sceneggiatore, Jacques Fieschi. Un noir, che oltre ad essere il genere di riferimento del film, richiama il colore che connota la fotografia e riproduce l’oscuro lato dell’amore che unisce Lisa (Stacy Martin) a Simon (Pierre Niney). Legati da una passione torbida fin dall’ adolescenza, i due ragazzi che frequentano i locali notturni parigini alla moda sono costretti a separarsi a causa degli affari loschi di lui. Si rincontreranno casualmente tre anni dopo, quando Luisa è diventata  la moglie di Leo (Benoît Magimel), un uomo molto più grande di lei che le dà tanto sicurezza, ma scarso amore. Come nella migliore tradizione del genere la triangolazione diventa l’elemento centrale della trama e lo strumento indiretto per parlare della realtà di oggi: un certo nichilismo generazionale e l’avvitamento intorno a quella figura paterna, tanto ricercata, quanto perduta .

Il codice per apprezzare questo, come tutti gli altri film di Garcia è quello di uscire da qualsiasi canone di interpretazione e affidarsi all’intelligenza degli autori e alla sensibilità femminile della regista. (FRM)