LUNEDÌ 31 OTTOBRE, ORE 20:30

L’année du requin

Di Ludovic Boukherma, Zoran Boukherma

con Marina Foïs Rad / Merad Jean-Pascal / Zadi Christine Gautier

Regista

Appassionato di horror il primo, iscritto al corso di teatro il secondo, i gemelli Ludovic e Zoran Boukherma dopo il liceo si accorgono che insieme lavorano molto bene. Lasciano la loro cittadina di provincia e sbarcano a Parigi per tentare la via del cinema di cui sentono il richiamo. Nascono così i primi cortometraggi, seguiti nel 2006 dal lungometraggio Willy 1er, selezionato all’ACID Cannes e Prix d’Ornano-Valenti. Teddy, in selezione a Cannes, è stato presentato a France Odeon nel 2020.

Sceneggiatura

Ludovic Boukherma, Zoran Boukherma

Genere

Commedia

Durata

87'

Fotografia

David Cailley

Montaggio

Béatrice Herminie, Géraldine Mangenot

Scenografia

Jérémie Duchier

Suono

Rémi Chanaud, Clément Badin, Laure Bardou, Lionel Guenoun

Produzione

Baxter films, Les Films Velvet

Distribuzione Internazionale

WTFilms

Per quanti abbiano visto Teddy (il precedente film dei genietti Boukherma, premiato dalla giuria di France Odeon 2020), è rassicurante tornare ad immergersi nell’immaginario visivo dei gemelli, e assaporare ancora il loro modo del tutto personale di fare cinema. Pulito, ironico ma mai irriverente, girato e sceneggiato con grande maestria. È merito del lockdown se questo loro vecchio progetto di confrontarsi con lo squalo di spielberghiana memoria ha visto la luce: di fronte alla minaccia, sia essa una malattia o un mostro con più denti che cervello, l’umanità si paralizza, si svuotano le città non meno delle spiagge. Pensando questo, i Boukherma sono passati al ciak. Eccoci dunque nel sud-ovest della Francia, dove la determinata guardia marittima Maja (Marina Foïs, determinata non meno del suo personaggio), insinuatosi il sospetto che le acque siano infestate dal predatore, posticipa la pensione per dargli la caccia. C’è davvero? Lo si scopre presto. E ci sarà da lottare contro gli interessi di ciascuno, il provincialismo, l’efferatezza, lo pseudo ecologismo. Quel che è certo è la mancanza di certezze: non ci sono buoni né cattivi, spettacolarizzare non rima col voler bene agli animali. Ricordiamoci che King Kong amava davvero Jessica Lange. (VG)