con Yvan Attal / Pierre Arditi / Miou-Miou / Caroline Anglade / Pascale Arbillot
Regista
Dietro la macchina da presa da oltre 30 anni, Bruno Chiche racconta nel suo cinema la complessità dei
rapporti umani. Sempre autore delle sceneggiature dei propri film, ha diretto tra gli altri Fabrice Luchini
in Barnie et ses petites contrariétés (2000) e Gérard Depardieu in Je n’ai rien oublié (2010).
Il suo cortometraggio Le Pinceau à lèvres è stato selezionato nel 1990 al Festival di Cannes. A partire
dagli anni 2000 è apparso come attore in numerosi film, anche per la televisione.
Bruno Chice, Clément Peny, Yaël Langmann
Drammatico
96'
Denis Rouden
Widy Marché
Clément Colin
Vendôme Films
Orange Studio, Apollo Films
In nessun campo, in nessun mestiere, in nessuna professione è semplice essere figli d’arte. Per evitare di essere schiacciati dalla personalità del genitore-collega, soprattutto nello spettacolo, i figli il più delle volte cercano di diversificarsi, seguendo stili e percorsi espressivi alternativi. I Dumar, padre e figlio, sono direttori d’orchestra. François (Pierre Arditi) ha alle spalle una lunga e importante carriera internazionale, mentre Denis (Yvan Attal) ha ottenuto l’ennesimo premio come miglior direttore dell’anno. Ma se finora sono stati capaci di controllare la malcelata competitività e la sotterranea reciproca invidia, è il destino a metterli crudelmente l’uno contro l’altro per la nomina a direttore della Scala di Milano. Non sarà più possibile a quel punto trovare una mediazione tra i sentimenti e le ambizioni. Questo elegante remake del film israeliano Footnote di Joseph Cedar non parla solo agli appassionati di musica classica, ma a tutti gli esseri umani che prima o poi devono compiere un passaggio esistenziale obbligato nella vita di ogni individuo: l’uccisione del padre. (FRM)