LUNEDÌ 30 OTTOBRE, ORE 19:00 CINEMA LA COMPAGNIA (v.o. sott. it.)

Making of

Di Cédric Kahn

con Denis Podalydès, Jonathan Cohen, Stefan Crepon

IN SALA STEFAN CREPON E IL PRODUTTORE OLIVIER DELBOSC

Sarà presente Dario Salvetti, portavoce del collettivo di fabbrica dell’ex Gkn di Campi Bisenzio, dopo mesi e mesi di occupazione e di lotta, a nome di tutti gli ex lavoratori della fabbrica, per commentare il film e riflettere sul tema insieme al pubblico.

Regista

Esordisce nel 1992 con Il bar dei binari, a cui segue due anni dopo Trop de bonheur, Premio della gioventù al Festival di Cannes. Dopo i due adattamenti letterari, La noia di Moravia e Luci nella notte di Simenon dirige Roberto Succo, in selezione a Cannes nel 2001. Ancora riconoscimenti per lui con Vie sauvage (2014) che si aggiudica il Premio speciale della giuria a San Sebastián e con La prière, Orso d’argento per il miglior attore al Festival di Berlino 2018. Il 2023 è un anno prolifero: Le procès Goldmann apre la Quinzaine di Cannes, mentre Making of è presentato alla 80° Mostra di Venezia.

Durata

119'

Genere

Commedia

Produzione

Curiosa Films

Distribuzione Internazionale

Elle Driver

Distribuzione in Italia

I Wonder Pictures

Niente è facile per il regista Simon (Denis Podalydès). Non più a suo agio nella vita né tantomeno sul set (dove si sente “il capitano di una nave alla deriva”), fa ora i conti con tutto quello che c’è dietro la macchina da presa: il budget, le rivendicazioni sindacali, le rivalità tra attori, la fatica personale. E mentre lui gira la (vera) storia barricadera di una fabbrica occupata, il giovane Joseph (Stefan Crepon) gira per lui il dietro le quinte del set, il “making of” del titolo. Con un sofisticato gioco di cinema nel cinema, Cédric Kahn orchestra una storia complessa, sotto l’ala protettrice del Truffaut di Effetto notte. Lieto fine o tragedia shakespeariana? That is the question, o forse no. Quel che importa è dare il giusto peso alle cose, agli amori certo, ma pure all’arte del far cinema, dove tutto, anche la scena apparentemente più insignificante o il dialogo sulla carta meno necessario, ha per contro il suo profondo senso di esistere. Un grande inno alla settima arte. (VG)